Aumentare la qualità del prodotto
E' la variabilità del processo che genera non conformità, scarti e rilavorazioniModalità di intervento
L’intervento viene effettuato in tre fasi: classificazione dei difetti, analisi di causa-effetto, messa in controllo del processo.
La classificazione dei difetti riguarda sia il prodotto, sia il processo; l’analisi di causa-effetto individua le variabili responsabili della condizione di non-qualità; la messa in controllo consente di riportare il processo in condizioni di regolarità ed affidabilità.
Analisi della difettosità e della variabilità
Classificazione difettologica
Il primo passo che si compie è la classificazione dei difetti di prodotto e delle non conformità di processo. A partire da informazioni già presenti in azienda, eventualmente rinforzate da raccolte dati ad hoc, viene preparata una classifica in diagramma di Pareto. Le caratteristiche di prodotto che eventualmente risultano CTQ (Critical to Quality, ovvero di particolare rilevanza per il cliente finale) vengono contrassegnate a parte.
Determinazione della normalità, stabilità e variabilità del processo
In questa fase, le caratteristiche di prodotto (ad esempio dimensioni) o di processo (ad esempio temperature di trattamento) che in base alle analisi precedenti sono ritenute prioritarie (per frequenza di accadimento, per gravità) vengono esaminate su base statistica in serie temporali. Ne viene definita la corrispondenza con la distribuzione normale, la corrispondenza con pattern di stabilità (ad esempio tramite applicazione delle regole di Nelson) e la caratteristica di capacità (ad esempio tramite gli indici Cp e Cpk). Le caratteristiche di prodotto e di processo che non soddisfano i criteri di normalità, stabilità o capacità, vengono esaminate, sempre su base statistica, per ricerca delle relative cause (vd. paragrafo successivo).
Analisi causa-effetto
Determinazione qualitativa
In questa fase dell’intervento, utilizzando le esperienze dell’azienda, tramite un’azione di brainstorming fatta nel gruppo di lavoro, vengono schematizzate ordinatamente le presunte relazioni causa-effetto tra la non conformità (effetto) e le potenziali causali. A questo scopo viene utilizzato il diagramma di Ishikawa (detto anche diagramma a lisca di pesce), che consente una visualizzazione immediata delle ipotesi sul tavolo e che viene utilizzato per le fasi successive dell’intervento.
Analisi di correlazione
In questa fase dell’intervento, vengono verificate su base quantitativa le relazioni causa-effetto ipotizzate al punto precedente. Per tutte le coppie di variabili che costituiscono l’ipotizzata relazione causa effetto, vengono raccolte delle serie di dati e attraverso il procedimento basato sull’indice di correlazione di Pearson, viene stabilito se esiste o meno una relazione significativa. Tipicamente l’analisi si limita ad individuare relazioni lineari o quadratiche, determinando anche la rispettiva relazione algebrica ed il grado di confidenza. Questa parte dell’intervento è essenziale, in quanto, per le relazioni di correlazione che risultano verificate, consente l’immediata azione correttiva per portare il processo in controllo.
ANOVA
In questa fase dell’intervento, si vanno ad esaminare ipotesi di relazione causa-effetto più complesse della semplice correlazione uno-a-uno tra variabili. Normalmente, i legami causa-effetto appartengono a queste situazioni. Pertanto, partendo da ipotesi di correlazione tra tre o più variabili, tali ipotesi vengono verificate con l’analisi ANOVA (Analys of variances) utilizzando le serie storiche di dati disponibili in azienda o realizzando raccolte ad hoc.
Azioni per il controllo del processo
Individuazione delle azioni per la riduzione della difettosità e della variabilità
In questa fase dell’intervento, sulla base delle risultanze delle attività svolte come ai paragrafi precedenti, vengono stabilite e messe in campo, con adeguata pianificazione, tutte le azioni necessarie alla rimozione delle cause di instabilità e alla riduzione della variabilità del processo, al fine di portare lo stesso in condizioni di controllo. Le azioni vengono classificate all’interno di un template standard idoneo per l’assegnazione delle responsabilità e la gestione dell’avanzamento.
Formulazione del piano di controllo del processo
In questa fase dell’intervento, tutte le variabili che sono state identificate come cause primarie di instabilità o eccessiva variabilità del processo, ovvero cause di non conformità sul prodotto finito, vengono riclassificate in un adeguate template, detto piano di controllo del processo, che ne definisce: le procedure di raccolta dati, gli strumenti di misura, le frequenze di controllo e i limiti di controllo.
Applicazione delle carte di controllo al processo
In questa fase dell’intervento, le variabili che sono contenute nel piano di controllo, vengono riportate su idonee carte di controllo, nelle quali sono riportati i limiti di controllo (di guardia) necessari alla gestione produttiva in condizioni di qualità. Le carte di controllo consentono una gestione immediata e a vista delle non conformità di processo, ovvero l’uscita dai limiti di controllo effettiva o tendenziale e quindi l’adeguato scatto del piano di reazione (vd. punto successivo).
Formulazione del piano di reazione
In questa fase dell’intervento, vengono definite tutte le azioni (reazioni) che debbono essere esercitate in presenza di situazioni di fuori controllo effettive o tendenziali. Il piano di reazione viene riportate in adeguato template, che contiene: descrizione dell’azione (di reazione), condizioni per l’attuazione del piano.